Versione italiana più giù
Marco Bellocchio est venu à Paris présenter son vingt-quatrième film, Sangue del mio sangue. L’histoire au XVIIème siècle, à Bobbio en Italie, d’un homme d’armes venu réhabiliter la mémoire de son frère prêtre séduit par une nonne accusée de sorcellerie. Une référence à l’histoire de la nonne de Monza. A rapprocher de ce mot de Balzac: L’Italie, ce pays où la religion est une débauche et la débauche une religion.
50 ans de carrière. Un parcours témoin d’un certain cinéma italien. Un des derniers grands. Une formation solide, chaque sujet doit permettre de s’élever. Un (beau) regard sur l’italianité par un réalisateur ni sourd ni aveugle aux injonctions de l’air du temps, toujours au contact du pouls de la société transalpine. Bellochio fait du cinéma, cet empire de l’éphémère, ce mentir vrai, peut-être avec l’esprit du peuple culturel. Il organise depuis 19 ans en août le Bobbio Film Festival dans sa ville d’origine en Emilie-Romagne dans la province de Piacenza où il anime des ateliers de cinéma. Somptueuse expo photos sur la carrière de Claudia Cardinale en 2014. Projection du film Mia madre de Nanni Moretti en 2015.
Marco Bellocchio è venuto a Parigi per presentare il suo ventiquattresimo film, Sangue del mio sangue. La storia nel XVII secolo, a Bobbio in Emilia, di un uomo di armi venuto a riabilitare la memoria di suo fratello prete sedotto da una monaca accusata di stregoneria dalla chiesa. Un riferimento alla storia della nonna di Monza. Da avvicinare alla parola di Balzac: l’Italia, questo paese in cui la religione è una dissolutezza e la dissolutezza una religione.
50 anni di carriera. Un percorso testimone di un certo cinema italiano. Uno dei ultimi grandi. Una solida formazione, ogni soggetto deve permettere di innalzarsi. Un occhio su l’italianità da un direttore, né sordo né cieco alle ingiunzioni del mondo, sempre in contatto con il polso della società italiana. Bellocchio fa cinema, questo impero dell’effimero, questa bugia vera, forse con lo spirito del popolo culturale. Ha organizzato per 19 anni nel mese di agosto il Bobbio Film Festival nella sua città di origine, dove anima corsi in regia cinematografica. Mostra fotografica sontuosa sulla carriera di Claudia Cardinale nel 2014. Proiezione del film di Nanni Moretti, Mia madre nel 2015.
Survol filmographique.
Les poings dans les poches (1965), tourné dans la villa familiale à Bobbio et sur les contreforts de San Salvatore. Un film-manifeste, fractal tellurique, âpre et compulsif, annonciateur des remous sociaux de 68 avec Prima della revoluzione de Bernardo Bertolucci sur la haute bourgeoisie de Parme. Clin d’oeil du 7ème Art, ce film jumeau réédité en DVD également ce 7 octobre 2015. Plus Free Cinema de conscience sociale que Nouvelle Vague. Un cinéma de la prose a déclaré Pier Paolo Pasolini. Ironie de l’histoire, il fût désapprouvé à sa sortie par Luis Buñuel et Michelangelo Antonioni, deux de ses idoles. Un chef d’oeuvre dès sa première réalisation considéré par les cinéphiles comme l’un des films les plus importants de l’histoire du cinéma. Cité par Claude Lelouch dans La Bonne année (dont Stanley Kubrick était un inconditionnel) dans une scène de repas de réveillon mémorable.
Sorvolo filmografico.
I pugni in tasca (1965), girato nella villa famigliare a Bobbio e ai scogli di San Salvatore. Un film-manifesto, frattale tellurico, ruvido e compulsivo, annunciatore degli disordini sociali del 68 con Prima della revoluzione di Bernardo Bertolucci sull’alta borghesia parmese. Occhiolino del cinema, questo film gemello ripreso in DVD in Francia anche lui questo 7 ottobre 2015. Più Free Cinema di consapevolezza sociale che Nouvelle Vague del cinema francese. Un cinema di prosa ha dichiarato Pier Paolo Pasolini. Ironia del destino, è stato disapprovato alla sua uscita da Luis Buñuel e Michelangelo Antonioni, due dei suoi idoli. Un capolavoro già nella sua prima regia considerato dagli appassionati del cinema come uno dei film più importanti della storia del cinema. Citato da Claude Lelouch in Una donna e una canaglia (film che Stanley Kubrick era un adepto) in una scena di pasto di vigilia memorabile.
Une des plus hypnotique et épurée musiques de film du maestro Morricone pour ce film n’étant pourtant pas un giallo, le thriller psycho-érotique italien.
Uno delle musiche più ipnotica e raffinata del maestro Morricone per questo film niente un giallo, il psycho-thriller erotico.
Viol en première page (1972) avec Gian Maria Volontè et Laura Betti dans la grande période des polars politiques émergeant en Italie à cette période.
Le diable au corps (1986), le plus scandaleux. Tiré du roman de Raymond Radiguet, dont le père Maurice était caricaturiste à l’Assiette au beurre, qui racontait au départ l’histoire d’un amour entre un jeune homme et une femme pendant la première guerre mondiale dont les thèmes très sulfureux furent magistralement abordés par un jeune écrivain de 16 ans. Originaire de Saint-Maur-des-Fossés il était considéré par Jean Cocteau comme le nouveau Rimbaud. Mort à 20 ans de la fièvre tiphoïde après avoir mangé des huîtres à Arcachon, six mois avant que le vaccin américain n’arrive en France. Il fut immédiatement un mythe.
Le sourire de ma mère (2002), dans le top 6 de l’année des Cahiers du Cinéma.
Buongiorno notte (2003), film traitant de la mort d’Aldo Moro, ex-président du conseil des ministres et président du parti Démocratie Chrétienne, assassiné par les Brigades Rouges en 1978.
Vincere (2008), l’histoire du fils caché de Mussolini, révélée en 2005 en Italie, avec les prestations inoubliables de Giovanna Mezzogiorno dans le rôle d’Ida Dalser et Filippo Timi halluciné en Benito Mussolini (également en apparition dans Sangue del mio sangue). Le film aux 10 millions d’€, top 2 de l’année des Cahiers du Cinéma derrière les Herbes folles d’Alain Resnais et devant Inglorious basterds de Quentin Tarentino.
La belle endormie (2012) avec Isabelle Huppert, Alba Rochwacher & Toni Servillo. La vie, la mort, une écriture, un style.
Sbatti i mostro prima pagina (1972) con Gian Maria Volontè e Laura Betti nel grande periodo di thriller politichi emergenti in Italia in quel periodo.
Diavolo in corpo (1986), il più scandaloso. Basato sul romanzo di Raymond Radiguet, il cui padre Maurice era caricaturista nel Assiette au beurre, che raccontava inizialmente la storia di un amore tra un ragazzo e una donna durante la prima guerra mondiale, i cui temi sono stati affrontati magistralmente da un sedicenne scrittore. Un nativo di Saint-Maur-des-Fossés che era considerato da Jean Cocteau come il nuovo Rimbaud. Morto a 20 anni della febre tifoidea dopo avere magiato ostriche in Arcachon, sei mesi prima che il vaccino statunitense arriva in Francia. E diventato subito un mito.
L’ora di religione (2002), tra i primi 6 filmi dell’anno degli Cahiers du Cinéma.
Buongiorno notte (2003), film sulla morte di Aldo Moro, ex presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1978.
Vincere (2008), la storia del figlio nascosto di Mussolini, rivelato in Italia nel 2005, con la memorabile interpretazione di Giovanna Mezzogiorno nel ruolo di Ida Dalser e Filippo Timi allucinato in Benito Mussolini (anche visto in Sangue del mio sangue). Il film di 10 milioni di €, top 2 dell’anno degli Cahiers du Cinéma dopo Gli amori folli di Alain Resnais e prima di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.
La bella adormentata (2012) con Isabelle Huppert, Alba Rochwacher e Toni Servillo. La vita, la morte, una scrittura, uno stile.
Version française plus bas.
Evviva la Pappa!: Paese di partenza e quartiere d’infanzia ?
Marco Bellocchio: Io sono nato a Piacenza. Se io devo pensare alla mia infanzia anche all’adolescenza, in fondo, io ho vissuto sempre in una città di provincia a Piacenza, a Bobbio. Ho vissuto molto a Bobbio, tutte le estate ho trascorso a Bobbio. I miei ricordi più vivi sono il paese, il fiume, gli amici, le prime esperienze. Poi dopo mi sono mosso verso Milano, Lodi, dove ho frequentato il liceo nel collegio San Francesco, è poi il grande salto a 19 anni, a Roma. Mi sono mosso anche su Londra, Parigi. Sono più di 50 anni che vivo a Roma, sono romano, mi sono adattato alla città di Roma. Non ho un quartiere, non ho una via che mi è particolarmente caro. Sono i primi ricordi.
Evviva la Pappa!: Village de départ et quartier d’enfance?
Marco Bellocchio: Je suis né à Piacenza. Quand je pense à mon enfance et à l’adolescence, au fond, j’ai toujours vécu dans une ville de province à Piacenza, Bobbio. J’ai passé beaucoup de temps à Bobbio, tout l’été, je passais tous les étés à Bobbio. Mes souvenirs les plus marquants sont la petite ville, la rivière, les amis, les premières expériences. Ensuite, j’ai déménagé à Milan, à Lodi, où j’ai fréquenté les bancs du lycée du Collège Saint-François, et puis le grand saut à 19 ans, à Rome. J’ai même vécu à Londres, à Paris. Voilà plus de 50 ans que je vis à Rome, je suis romain, je me suis adapté à la ville de Rome. Je n’ai pas un quartier, je n’ai pas de rue qui m’est particulièrement chère. Ce sont surtout mes premiers souvenirs.
ELP!: Percorso in 3 punti ?
MB: Il primo è quando dopo il liceo, voglio fare l’attore quindi sono stato primo a Milano, poi ho deciso di spostarmi a Roma al Centro Esperimentale di Cinematografia (Una delle più antiche istituzioni specializzata nella formazione professionale in ambito cinematografico fondata nel 1934 con quella di Mosca, NDR), prima come attore poi come regista. E un passagio fondamentale. Ero un appassionato spettatore, ho capito come si faceva il cinema.
Il seconda passagio è sicuramente dopo l’esperienza che ho fatto a Londra, di decidere di fare un film. Fare un film significa appunto mettere in condizioni di porterlo fare. Creare una dimenziona anche pratica per poterelo realizzarlo. L’avere essere riuscito a realizzarlo mi ha convinto che quello potrebbe essere il mio lavoro.
Terzo nel mio lavoro ci sono stato delle tape, per esempio Il diavolo nel corpo è stato un film di passagio molto importante come cambiare nel mio modo di fare il cinema. Poi anche passagi personali quando non ero più giovane la nascità di una figlia.
ELP!: Parcours en 3 points?
MB: Le premier point est quand après le lycée, je veux être acteur donc je suis parti en premier à Milan, puis j’ai décidé d’aller à Rome au Centre Expérimental de Cinématographie (Une des plus vieilles écoles de cinéma fondée en 1934 avec celle de Moscou, NDR), d’abord comme comédien, puis comme réalisateur. C’est un passage fondamental. J’étais un spectateur passionné, et j’ai compris comment on faisait un film.
Le second passage est certainement après l’expérience que j’ai eue à Londres, de décider de faire un film. Faire un film signifie précisément se mettre en condition de pouvoir le faire. Créer une dimension y compris pratique afin de pouvoir y arriver. Avoir été en mesure de le réaliser cela m’a convaincu que cela pourrait être mon travail.
Troisièmement dans mon travail, il y a des étapes importantes, comme par exemple, le Diable au corps qui un film très important de transition, qui marqua un changement dans ma façon de faire des films. Il y a aussi des passages personnels quand jétais plus jeune avec la naissance de ma fille.
ELP!: Più grande emozione culinaria ?
MB: Ho sempre mangiato quello che c’era tra l’altro sono accusato della mia moglie di non sapere cucinare per niente. Mi adatto a quello che c’è. Come da buone italiano preferisco le paste !
ELP!: Plus grande émotion culinaire?
MB: J’ai toujours mangé ce qu’il y avait, d’ailleurs mon épouse m’accuse de ne pas savoir cuisiner quoi que ce soit. Je m’adapte à ce qu’il y a. En bon italien je préfère les pâtes !
ELP!: Ristorante preferito ?
MB: Quello che io ricordo, dove ho mangiato più spesso, è il ristorante Il Piacentino a Bobbio (luogo del nostro primo incontro). Dove tra l’altro nel film ci sono due scene. E una cucina bobbiese che io frequento da quando praticamente sono nato, è la cucina che sono più affezzionato.
ELP!: Restaurant préféré?
MB: Ce dont je me souviens, où j’ai mangé le plus souvent, c’est le restaurant Il Piacentino à Bobbio (lieu de notre première rencontre). C’est là où, entre autres choses il y a deux scènes dans le film. C’est une cuisine typique que je fréquente pratiquement depuis que je suis né, c’est la cuisine à laquelle je suis le plus attaché.
ELP!: Con chi condivedere un pasto ?
MB: Con delle persone che mi facciono magiare in allegria, in pace, e in serenità.
ELP!: Avec qui partager un repas?
MB: Avec des gens qui me font manger dans la joie, la paix, et la sérénité.
ELP!: Sangue del mio sangue, che esce su gli schermi francesi questo 7 ottobre, è un film pittorico, naturalista, c’è proprio una premura sul quadro sopratutto nella prima parte ?
MB: Certamente è un film che ha cerchato nelle immagini, ma senza fare nessuna imitazione delle immagine precedenti, a la sua espressività. Chiaramente è un film di parole, pero non è che io ho fatto questo film per affermare degli contenuti, o degli principi. Per esempio nella Bella addormentata c’era veramente anche una mia volontà di difendere una certa posizione. Il padre d’Eluana (Englaro che gli a ispirato questo film in 2002, NDR) che è un amico adesso ho cui una stima incondizionata, quindi, c’èra la volontà anche civile di difendere e di condividere certe celte riguardo al tema della vita e della morte, in un certo senso anche anticattolico, antireligioso.
Qui invece, mi ha appassionato racontare questa storia di questo processo in qui assolutamente non è più importante la denuncia degli abusi della chiesa che ci sono stati, ma la storia di quelle di due fratelli, del amore per questa donna e in qualche modo della loro sconfitta. Da una parte la scelta fragile del primo che si suicida della paura di non sfugire con lei, la seconda è conformistica di difendere un certo potere della chiesa e di obbligare questa donna a sotto metterersi a questo potere. Lei non lo fara mai. Alla fine si vedra che in qualche modo è lei che esce vincitrice da questo confronto, da questo duello. Però non è che io ho pensato di fare questo film per fare delle belle immagine anche se la ricerca sulle immagine, sulle luci, sul contrasto è un elemento essenziale del film.
ELP!: Sang de mon sang, qui sort sur les écrans français ce 7 octobre est un film pictural, naturaliste, une attention particulière est portée au cadre surtout dans la première partie?
MB: C’est certainement un film qui a exploré les images, mais sans faire de l’imitation d’images précédentes, il a sa propre expressivité. C’est clairement un film de dialogues, mais je ne l’ai pas fait pour affirmer des propos, ou des principes. Par exemple, dans la Belle au endormie, j’avais vraiment le désir de défendre une certaine position. Le père d’Eluana (Englaro qui a inspiré dans ce film en 2002, NDR) qui est un ami aujourd’hui pour qui j’ai une estime absolue, de fait il y avait une intention civile de défendre et de partager certains choix realatifs au sujet de la vie et de la mort, dans un sens, y compris anti-catholique, anti-religieux.
Ici, par contre, j’ai passionnément adoré raconte l’histoire de ce procès où c’est moins la plainte des abus de l’Eglise, que l’histoire de ces deux frères, de l’amour pour cette femme et d’une certaine façon de leur défaite. D’une part, le choix fragile du premier qui se suicide de crainte de ne pas pouvoir s’enfuir avec elle, de l’autre, conformiste pour défendre un certain pouvoir de l’Eglise et de contraindre cette femme à s’y soumettre. Elle ne s’y soustraira jamais. Finalement, vous verrez que, à certains égards, elle sort victorieuse de cette confrontation, de ce duel. Mais je n’ai pas pensé faire ce film pour fabriquer une belle photo bien que la recherche sur l’image, les lumières, le contraste est un élément essentiel du film.
ELP!: Invece la seconde parte del film viene in rottura e interroga la società di oggi sempre attraverso questo paese di 4000 anime.
MB: Si, è una società un po particolare, un tipo di società che ormai è al suo tramonto, alla sua fine, rapresentata da uno strano conte, uno specie di vampiro che commanda un commitato potrebo dire politico che in qualche modo simboleggia un certo potere che distribuisce la richezza, ma anche a sottomettre i suoi cittadini attraverso le forme della protezione, la raccomandazione, della corruzione, del assitenza, ed anche di guarantire a chi un certo confort anche un certo benesessere. E però una società che è una parta travolta dalla mondializzazione, dalla globalizzazione.
ELP!: Mais la deuxième partie du film est en rupture et questionne la société d’aujourd’hui toujours via le prisme de cette ville de 4000 âmes.
MB: Oui, c’est une société un peu spéciale, une sorte de société qui est désormais à son crépuscule, à sa fin, elle est représentée par un comte, une sorte vampire, qui dirige un comité politique d’une certaine manière, qui symbolise un certain pouvoir qui distribue la richesse, mais qui soumet les citoyens à travers ses formes de protection, la main-forte, la corruption, l’assistance et de préserver un certain confort et un certain bien-être. C’est par contre une société depassée par la mondialisation, la globalisation.
ELP!: Per dire si allo cinema bisogna dire no a che cosa ?
MB: Chiaramente è anche un epoca di bilancio, ho 50 anni in cinema, non mi posso lamentare, non posso dire ho fatto un vita particolarmente sacrificata, o tanto bene eroica. Ho cercato di difendere le mie idee, le cose in cui credevo di rappresentarle. Naturalmente il nostro mestiere è anche molto di mediazione, cioè di lavorare con quello che sia, quindi di modulare anche la propria fantasia alle possibilità che non abbiamo. Questa libertà in questo film è anche stata possibile perche il film ha avuto un costo piùttosto contenuto.
Chiaro che il cinema ha una complessità. Non è come il poeta che scrive su un pezzo di carta o il pittore. E tutto un lavoro artistico di continui rapporti con gli altri. Gli altri sono delle persone che tutte di volta in volta a coinvolgere, al lavorare con tè, a lavorare un certo modo, a investire, a rischiare è questo anche il bello del cinema. Senza altro per questo, quando ero giovane ho deciso di lasciare la pittura, la poesia per fare il cinema proprio perche è un continuo corpo a corpo con gli essere umani.
ELP!: Pour dire oui au cinéma il faut dire non à quoi ?
MB: C’est clairement une époque de bilan pour moi, j’ai 50 ans de cinéma, je ne peux pas me plaindre, je ne peux pas dire que j’ai particulièrement sacrifié ma vie, ou entrepris quelque chose d’héroïque. J’ai essayé de défendre mes idées, les choses auxquelles je croyais pour les représenter. Bien sûr, notre travail est basé également sur la communication, à savoir de travailler avec ses moyens, afin de moduler aussi notre propre imagination aux possibilités que nous avons. Cette liberté dans ce film était également possible parce que le film avait un coût relativement faible.
De toute évidence, le cinéma entretient une complexité. Ce n’est pas comme le poète qui écrit sur un morceau de papier ou le peintre. C’est un travail artistique de relations suivies avec les autres. Les autres sont tous des gens qui, s’impliquent de temps à autre pour travailler avec toi, de travailler d’une certaine manière, investir, risquer, c’est cela aussi la beauté du cinéma. C’est pour cette raison que quand j’étais jeune, j’ai décidé de quitter la peinture, la poésie pour faire du cinéma précisément parce que c’est un corps-à-corps permanent avec les êtres humains.
ELP!: L’uomo è buono ma il vitello è migliore. Bertolt Brecht. Che li ispira ?
MB: Quello e il materialismo marxista. Giustamente diceva che un uomo primo di tutto deve avere appetibilità verso il cibo, ci deve essere un ugualienza materiale minima per tutti, poi si parlerà di principi superiori.
ELP!: L’homme est bon mais le veau est meilleur. Bertolt Brecht. Ça vous inspire ?
MB: C’est le matérialisme marxiste. Il disait justement qu’un homme doit avoir de l’appétance pour la nourriture, il doit y avoir une égalité minimale pour tous, ensuite on discutera des grands principes.
ELP!: Li piace il mio blog Evviva la Pappa ! ?
MB: Non so se mi piace (ridendo)! Ti faccio tanti auguri !
ELP!: Vous aimez mon blog Evviva la Pappa! ?
MB: Je ne sais pas si je l’aime (rires)! Je te fais tous mes compliments !
Les travaux de Carla Glori ont démontré que le Ponte Gobbo à Bobbio que l’on voit dans le film Sangue del mio sangue était représenté sur le tableau La Joconde de Leonard de Vinci en 1503-1506.
www.bobbiofilmfestival.it
www.bellissima-films.com
Remerciements: Viviana, Oriana, Laetitia, Bellissima Films.
www.moma.org/marco-bellocchio-a-retrospective
www.cinematheque.fr/cycle/marco-bellocchio